Il tempo: sospeso, sorpreso, difeso.

È stato tutto così veloce, pensandoci adesso eppure così lento nel mentre scorreva, questo tempo improvviso che ci ha colti impreparati al cambiamento, stupiti che potesse davvero accadere. Lo sanno bene le nostre famiglie, con il cuore sgranato dal peso dell’assenza, dal cambiamento di quelle abitudini che scandivano il ritmo della vita: verrà sabato, o domenica, verrà a casa, saremo insieme… magari con tante difficoltà, con le sue richieste da “tiranno”, ma insieme. Eppure è guarito quel cuore sgranato, pian piano nel tempo, perché sottende alla vita il diritto nonché dovere di accettare il cambiamento, rincuorati dalle foto, dai video, dalle comunicazioni rassicuranti sullo star bene dei nostri ragazzi. Proprio loro sono stati davvero speciali, silenziosamente adattati al cambiamento, consapevoli dei fili invisibili ed indissolubili del legame familiare, pronti a seguire gli eventi. Così, stranamente, al momento dell’incontro, nei genitori è scattato un alert, per difesa. L’alert della paura, il timore di rompere equilibri raggiunti, con sofferenza, e doverli ricomporre, provati da tutto quello che nelle famiglie è cambiato in questo arco temporale, quasi preoccupati di non averne la forza. Struggenti i messaggi di alcune mamme, che mi sono apparse indifese più dei loro figli, alla ricerca di una certezza che sarebbe andato tutto bene in questo incontro desiderato e temuto. Ma non esistono certezze: solo desideri e coraggio di viversi e vivere le esperienze, protette, guidando le paure in direzione dell’amore. Così come i nostri ragazzi si sono difesi dal cambiamento con l’adattamento, così i loro cari abbandoneranno lentamente le zavorre delle difese, pronti a camminare leggeri in un tempo nuovo. È stato bello vedervi sereni, insieme ai ragazzi, al loro operatore, protetti dal tetto di un gazebo aperto affinché possa circolare aria nuova e fresca. È stato davvero bello.

Tiziana Petrosino