Il dopo che arriva durante noi: presente e futuro
L’A.I.A.S. sez. Nola onlus, nasce come Associazione di Promozione della persona, in ogni fase della sua vita. Esperienza e accoglienza dei bisogni di chi si rivolge a noi ci portano a costruire una risposta sulla domanda ricorrente che i familiari dei nostri ospiti ci rivolgono: cosa accadrà dopo di noi? Prende così forma la consapevolezza che il “dopo di noi “inizia con il durante noi: questo è l’unico dato certo per chi da anni si occupa di aver cura. Una storia, perché si compia, incrocia momenti e percorsi che, a cerchi concentrici, partendo dall’oggi, con il contributo di ieri, costruiscono il domani. È questo spirito costruttivo che impone la necessità di tutelare, non solo nel presente, una persona con condizione di non autonomia, ma di quello che si troverà a vivere in un futuro, quanto prossimo non è dato saperlo. Quello che sappiamo per certo è che sempre più famiglie di nostri ospiti, che sono con noi da tempo, chiedono garanzie per quando non ci saranno più loro a vigilare su questi figli indifesi.
Emerge così il Progetto A.I.A.S. di continuità della presa in carico della persona durante l’avvicendamento del ciclo vitale, accompagnandola dall’inizio del suo percorso assistito fino a quando trasformerà il bisogno di assistenza in capacità di co-esistenza, alla luce del background personale e delle risorse che l’A.I.A.S. metterà a disposizione per una migliore qualità di vita.
Mi guardo intorno e vedo spazi nuovi e ampi, tanto verde e tanto abitato da costruzioni nascenti che sembrano raggi emanati da un arcobaleno: saranno i nuovi ambienti per coloro che, pur restando soli, non lo saranno mai. Li vedo già insieme, questi nostri ospiti che hanno ormai qualche filo bianco tra i capelli, con i loro genitori sempre più anziani, curvi sotto il peso degli anni e del timore di ciò che sarà di questi figli.
Ben venga allora la possibilità di consentire a queste famiglie di coN-vivere con i loro cari in un parco dedicato, con appartamentini funzionali a passare del tempo insieme, abituandosi ad un distacco che vedrà tutti sereni nelle atmosfere create, durature nel tempo. La paura di non riuscire a gestire le “crisi”, di non essere in grado di proteggere i propri figli e proteggersi dalle loro manifestazioni incomprensibili e faticose, è subito fugata dalla consapevolezza che ad un passo ci sono gli operatori che vivono con i ragazzi, che vicariano la famiglia senza sostituirsi, pronti a garantire presenza affettiva e rassicurante per il buon esito dell’esperienza di convivenza. Si potrà trascorrere una giornata, un weekend, una settimana o tutto il tempo che si desidera in questa “nostra casa”, con spazi comuni condivisi, nell’ottica del co-housing che sempre più invoglia a ritornare alla semplicità solidale delle famiglie di una volta. Mi torna in mente la storia della “crapiata”, ovvero di una pietanza tipica di Matera, composta da tutto quello che, a fine settimana, ciascun contadino aveva raccolto e che metteva a disposizione del vicinato per questo allegro pasto comune. Stiamo ritornando alle antiche buone prassi, preziosa dimensione del vivere civile, quella della condivisione di bene e di male, di successi e dolori, consapevoli che siamo nati per vivere insieme, ognuno con il prezioso contributo della sua unicità. E allora incrocio le dita perché il dopo di noi sia uno stimolo a tutti i genitori a vivere il più a lungo possibile, per godersi i propri figli in tranquillità e guidare il passaggio obbligato della vita ad una vita diversa con l’amore di sempre e la fiducia che un momento di quello che sarà lo abbiano vissuto insieme.
Solo così la vita che verrà senza i genitori per i nostri ragazzi avrà un filo conduttore, dando loro la possibilità di riconoscersi nei luoghi geografici ed affettivi come protagonisti di una storia, fatta di cambiamenti delle figure di riferimento ma mai priva di dignità e riconoscimento del proprio essere persona.
TIZIANA PETROSINO