Dalla forma dell’acqua all’acqua che “forma”: il progetto di AIAS Nola e TMA

Dalla forma dell’acqua all’acqua che “forma”: il progetto di AIAS Nola e TMA

Arriva il momento di osare, di crederci, di forzare il sistema che ripara la paura di “uscire” da un luogo protetto, sicuro, perchè contiene tutte le paure e le ri-orienta sempre lì. Però, poi, si alzano le voci di chi spinge ad andare avanti, ad aggiungere un’ altra tessera al mosaico della nostra vita insieme. Sono i genitori, madri e padri che hanno superato il trauma dell’affido e, non proprio al di fuori ma non pericolosamente dentro, sostengono noi operatori nell’osare. E quando decidi di farlo, le vedi le strade che puoi percorrere: o, meglio, sono loro che ti vengono incontro.

E’ successa così l’esperienza della TMA, per trenta ragazzi accolti all’A.I.A.S. sez. Nola onlus, in regime di ospitalità fissa, che sono partiti a Gennaio 2018, in bus, per raggiungere un diverso luogo protetto, tra l’incredulità di molti, l’indifferenza di alcuni, l’emozione di chi ha assunto la responsabilità di vederli partire. La garanzia era l’equipe della TMA, giovani qualificati e motivati dalla passione per l’intervento mediato dall’acqua e ormai sostenuto dai risultati raggiunti e validati scientificamente. Li abbiamo incontrati, da equipe ad equipe, ci siamo innamorati dei loro sorrisi e delle loro testimonianze in vivo, documentate, delle atmosfere create e godute da chi partecipa all’esperienza TMA.

Così, senza far prevalere le difficoltà organizzative che avremmo dovuto affrontare, le alchimie nella gestione di chi restava e di chi accompagnava i ragazzi, abbiamo coinvolto le dieci famiglie che chiedevano di provare. Tra i “grazie” e “ma poi…”, attraverso il tam-tam dei genitori, che va da cuore a cuore, siamo arrivati a trenta partecipanti e sicuramente è un gruppo in crescita.

Quella dell’A.I.A.S. sez. Nola è l’unica esperienza di un Centro di Riabilitazione che costruisce un parteniarato “in rete” con TMA, metodo Caputo-Ippolito, abbracciandone obiettivi ed azioni. I risultati sono stati entusiasmanti per noi, per le famiglie e, soprattutto, per i nostri ragazzi. Da qui è partita la spinta ad allargare l’esperienza al campus estivo, durato una settimana, per quaranta ospiti, presso una piscina del territorio chi ci ha accolti mettendo a disposizione spazi esterni integrati con persone che frequentano regolarmente la struttura. A distanza di sei mesi, il Progetto pilota invoglia e motiva ad andare ancora più avanti, allargando la platea dei partecipanti. A partire da settembre 2018, l’A.I.A.S. sez. di Nola onlus, sarà partner attivo nelle Giornate Sociali TMA, nelle abbracciate collettive, Tornei e soggiorni climatici, muovendo risorse centrifughe e centripete. Il cerchio si allarga, e le mani che si uniscono sono sempre più strette e solidali. Grazie agli operatori A.I.A.S. che hanno permesso l’attuazione del progetto, agli operatori TMA, autori e coprotagonisti dell’esperienza, ai familiari, spettatori attenti dell’integrazione, ma, soprattutto, grazie ai nostri “atleti”, già campioni di vita.

Gli obiettivi raggiunti

All’interno di questo progetto si sperimenteranno i benefici della Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.). Il progetto ha previsto una fase preliminare di confronto tra le equipe, in modo da facilitare la condivisione delle caratteristiche comportamentali e prestazionali di ciascun ragazzo. Dopo un’attenta osservazione ed una verifica delle capacità individuali, grazie anche ai colloqui e alle schede valutative. Con il nuoto e la T.M.A., si sono portate fuori dall’ambiente strutturato del centro le esigenze del singolo, generalizzandole e spostandole con gli obiettivi psicoeducativi previsti dai singoli progetti riabilitativi.

Per verificare l’efficacia dell’intervento sui ragazzi, sono stati valutati diversi parametri e allo stesso modo è stata valutata la motivazione al prosieguo dell’attività e la tolleranza dei tempi di attesa precedenti, attesa che è stata strutturata attraverso l’organizzazione di attività di tempo libero strutturato che hanno coinvolto i 30 ragazzi inseriti nel progetto in 6 turni da 5.

Dal punto di vista dell’analisi dei dati si sta procedendo attraverso il monitoraggio e la somministrazione di schede apposite. Il progetto ripartirà a settembre e si arricchirà di nuovi obiettivi, nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei ragazzi coinvolti e di coniugare all’intervento riabilitativo strutturato, attività esterne selezionate in grado di arricchire il progetto di risorse valide e funzionali al raggiungimento e potenziamenti degli obiettivi terapeutici.

 

Dott.ssa Paola Di Franco

Dott.ssa Tiziana Petrosino

 

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